Alle sue nuove borse lavorano le beduine del Sahara egiziano,
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Dalle borse ai pozzi d'acqua nel deserto del Sinai,
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E' il percorso che la giovane stilista Irene Carugi ha intenzione di completare a stretto giro con la sua collezione presentata a Pitti Uomo,
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ralph lauren, nella sezione riservata alle proposte per le donne.
Un progetto ambizioso che coinvolge l'Egitto, paese a cui la 24enne di San Miniato,
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scarpe louboutin, con studi all'Istituto europeo di desing di Milano,
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ray ban 4147, esperienze lavorative con Neil Barrett e una laurea allo Iulm in relazioni pubbliche e comunicazione d'impresa,
hogan scarpe, è molto legata. La griffe della giovane stilista si chiama Irene Iguràc (che sarebbe Carugi all'incontrario) ed è alla sua prima esperienza sul mercato. Si è presentata durante la kermesse fiorentina a compratori con le sue borse,
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louboutin, ma anche con giubbotti in pelle,
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ralph lauren italia, materiale acquistato dalla conceria Ascot di Santa Croce sull'Arno,
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E proprio tramite il figlio del titolare dell'azienda conciaria,
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ralph lauren outlet, Carugi sta costruendo il binomio tra il comprensorio del Cuoio e il Paese africano. I filoni sono due. Il primo riguarda la collaborazione con le donne delle tribù beduine per la lavorazione di dettagli delle borse. Il secondo è, invece,
ray ban 4147, la donazione di parte del ricavato della vendita degli articoli griffati Iguràc per la costruzione di pozzi d'acqua nel deserto del Sinai.
Fabio Brucini ha rapporti stretti con l'Egitto e,
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ray ban clubmaster, con le tribù beduine del Sinai. E' stato nominato Cavaliere dell'ordine della stella della solidarietà italiana per il suo grande impegno in quella parte di Egitto. Ed è grazie a lui se abbiamo intrapreso un rapporto con le donne di quella tribù per effettuare le lavorazioni d'intreccio della pelle, destinata alle nostre borse. Abbiamo mandato anche nostri tecnici in Egitto per migliorare la loro tecnica che, tra l'altro, fa parte della tradizione beduina. Uno dei nostri obiettivi è anche quello di valorizzare il loro ruolo all'interno della tribù e di dare alle donne beduine un'opportunità di lavoro e quindi di indipendenza. E poi c'è il discorso sui pozzi che dovrebbero essere costruiti con parte del ricavato derivante dalla vendita dei nostri prodotti. Per ora Irene è presente con i suoi articoli in uno showroom multimarca di Milano,
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hogan, anche se può effettuare vendita al dettaglio per chi si rivolge direttamente a lei. A Pitti Uomo ha proposto 7 borse,
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