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24.05.2014, 00:21 - 0ilidhff - Rank 6 - 445 Beiträge
i grandi musei invasi dalla moda PUBBLICATO ARTE 2 Lichtenstein e Armani, Aulenti e Saint Laurent: Germano Celant presenta una nuova Biennale TITOLO: Firenze, i grandi musei invasi dalla moda Con sette mostre, uno spiegamento di 40 artisti internazionali, da Roy Lichtenstein a Julian Schnabel, 38 grandi stilisti di tutto il mondo, da Armani a Ferre' a Versace, da Saint Laurent a Lagerfeld a Lacroix, e con l' apporto di grandi firme del design,http://www.lozecchino.it/category/scarpe-hogan/, Gae Aulenti e Arata Isozaki in testa, il 21 settembre si inaugurera' la prima Biennale di Firenze dedicata al tema "Il Tempo e la Moda". Tre rassegne monografiche saranno dedicate a Emilio Pucci, Bruce Weber ed Elton John. Palcoscenico delle manifestazioni,http://www.lozecchino.it/category/hogan-outlet, che si svolgeranno fino al 15 dicembre, prestigiosi musei e luoghi d' arte,hogan sito ufficiale, dagli Uffizi alle Cappelle Medicee, da Orsanmichele al Museo Civico di Prato. Alla direzione artistica, e' stato chiamato, con Luigi Settembrini e Ingrid Sischy, Germano Celant, critico e curatore dell' arte contemporanea al Guggenheim di New York. A Celant domandiamo: lei che e' considerato un ambasciatore dell' arte europea negli Stati Uniti, come mai ha accettato questo ambizioso progetto nel campo della moda: una sfida? "Gli artisti . risponde Celant . mi hanno insegnato che l' arte e' pronta ad accettare tutte le sfide, basta che le si offrano le occasioni. Sinora avevo lavorato sugli sconfinamenti tra arte e architettura,http://www.lozecchino.it/category/hogan/, fotografia, design, teatro e musica e ho pensato che fosse giunto il momento per un dialogo e un' osmosi tra arte e moda. Sono entrambi linguaggi della visione contemporanea per cui prima o poi dovevano avvicinarsi. Inoltre questo mio approccio e' confortato dalla storia delle avanguardie, perche' il futurismo, il costruttivismo, l' astrattismo, il surrealismo, con Balla e Dali, Delaunay e Stefanova, e le ricerche informali, pop e minimal, con Fontana, Warhol e Kelly, si sono gia' confrontati con il problema della seconda pelle o vestito". Da sempre l' arte ha esaminato il processo del vestire: ma Celant con quale ottica intende esplorare il rapporto tra stilisti e arte visive? "Nella mostra "Arte. Moda" a Forte Belvedere questo rapporto verra' esaminato secondo una duplice prospettiva. La prima passa per i vestiti e gli oggetti d' abbigliamento prodotti dagli artisti in questo secolo. Saranno quindi esposti i panciotti di Depero, i vestiti nati dalla collaborazione tra Schiaparelli e Dali, un cappotto di Sonia Delaunay e gli abiti da sera di Alviani, per arrivare alla ricerca anni Novanta con i giovanissimi Sterbak, Le Dray, Semmes. La seconda angolazione si basera' invece sulla collaborazione diretta tra grandi stilisti e artisti viventi, con installazioni o tableaux creati per l' occasione nel contesto delle architetture di Arata Isozaki. Quindi, ecco un muoversi dal passato al presente e dal presente al futuro, in cui la moda si fa strumento di visualizzazione di idee e di modi di pensare, non un semplice prodotto industriale". Con quale criterio sono stati scelti e accostati i 40 artisti e i 38 creatori di moda? "Credo che oggi la moda possa considerarsi un laboratorio visivo intorno alla comunicazione su e con il corpo. Al suo interno si devono, percio' , distinguere gli sperimentatori e i creatori dai produttori. La scelta di noi direttori artistici e' caduta su coloro che continuano a dare un contributo al linguaggio sia della moda sia dell' arte, in relazione alla tematica del corpo e della creazione" Alla vigilia del Duemila, questa Biennale dimostrera' che il linguaggio del corpo e' cambiato? "Non so se riuscira' a dare una risposta, certamente sollevera' la domanda. Con la scoperta, per mezzo dell' Hubble Telescope, di miliardi di galassie, alcune simili alla nostra, il concetto di centralita' e di unicita' umana e' certamente messo in discussione. E se i confini universali saltano, sono certamente saltati i confini tra maschile e femminile, tra naturale e artificiale. Nella grande mostra che si terra' alla Stazione Leopolda, "New Persona. New Universe", artisti e stilisti tratteranno questo trapasso o transito tra generi e tecnologia, tra galassie personali e sociali". C' e' chi ha deplorato l' ingresso degli stilisti nei templi dell' arte: venti di loro si confronteranno addirittura ognuno con un museo diverso. Non teme critiche? "Una volta accettata la moda come luogo complesso di significati e di messaggi, bisogna ammettere che essa deve entrare in un contesto di interpretazione scientifica e analitica. Essere sottoposta a una lettura che metta a fuoco i suoi contributi compositivi e stilistici. La moda deve, allora, liberarsi della cronaca e dell' interpretazione superficiale per essere invece studiata seriamente. Solo cosi' compira' un salto di qualita' , passando dal cronachismo scandalistico alla vera interpretazione critica. Mettendola nei maggiori musei di Firenze e di Prato, come avverra' in questa mostra intitolata "Stilisti in Museo" (la curano Luigi Settembrini e Franca Sozzani, ndr) si intende sottoporla a uno stress di lettura che la qualifichi definitivamente come un linguaggio contemporaneo, che puo' essere finalmente trattato con serieta' , non solo per il suo apporto commerciale, ma visivo e comportamentale". C' e' chi sostiene che la moda non ha bisogno di trovare giustificazioni nell' arte e che per di piu' oggi nasca dalla strada. Lei invece. "Certo, la moda non ha bisogno dell' arte, ne' l' arte della moda. Stiamo solo attraversando un momento storico in cui queste due culture si stanno osservando e studiando non per cannibalizzarsi, ma perche' i loro interessi sul corpo coincidono. Entrambe presentano lo stesso approccio verso l' abolizione dei generi, la scomparsa dei limiti tra maschile e femminile. Inoltre entrambe dimostrano un' estrema attrazione per il dialogo tra eros e thanatos, tra amore e morte, che riguarda le vicende presenti e future della bellezza". Ogni diritto di legge sulle informazioni fornite da RCS attraverso la sezione archivi,hogan interactive, spetta in via esclusiva a RCS e sono pertanto vietate la rivendita e la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi modalit e forma, dei dati reperibili attraverso questo Servizio. altresì vietata ogni forma di riutilizzo e riproduzione dei marchi e/o di ogni altro segno distintivo di titolarità di RCS. 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